Scuola3D nasce nel marzo 2005 sotto la guida di Luisanna Fiorini, ricercatrice presso l’istituto pedagogico di Bolzano che finanzia l’intero progetto.
Nasce con l’intento di costruire un ambiente di apprendimento virtuale tridimensionale dove si trovano riuniti operatori dell’istruzione, della ricerca e della documentazione.
Insegnanti, studenti universitari, studenti della scuola dell’infanzia, elementare e media progettano e costruiscono i luoghi dell’apprendimento, luoghi che rappresentano soprattutto i modi di apprendere.
Un’esplorazione e sperimentazione dell’apprendimento attraverso la costruzione, la rappresentazione visiva, sonora in una dimensione virtuale.
La finalità è stata così quella di creare intorno al mondo di Scuola 3D una Comunità di pratica di apprendimento/insegnamento che lavora insieme per costruire processi condivisi, per esplorare e studiare l’approccio multiplo della conoscenza attraverso un’interfaccia iconica.
Un mondo magico, senza barriere, senza banchi e pareti: ecco l’impressione prodotta dal primo ingresso nel mondo attivo di Scuola3D. “Non si osserva dall’esterno, si è dentro”, sottolinea Luisanna Fiorini, ideatrice del progetto. Un mondo interattivo, completamente da costruire, dove è possibile camminare, ascoltare, conversare e poter trasformare sogni, progetti, emozioni e sensazioni in oggetti concreti da poter condividere con gli altri.
I miei alunni hanno avuto l'opportunità di costruire e realizzare i loro percorsi di conoscenza in un “mondo” attivo tridimensionale realizzato su galassia Active Worlds, interagendo così con scuole di tutta Italia riunite nella comunità di apprendimento di Scuola3D.
Le conoscenze messe in campo, non sono state prioritariamente trattate in forma di testo, ma in primo luogo “rappresentate”.
Lo spazio virtuale è stato organizzato con la forma di una grande mostra interattiva, nella quale i quadri realizzati dai ragazzi si uniscono sinesteticamente al paesaggio sonoro, immergendo così l’utente-spettatore in un mondo immaginario virtuale.
Un’ esperienza insolita per la nostra scuola italiana, in cui risulta ancora difficile l’inserimento dell‘ “edutainment” (termine che unisce l’educational, educativo e entertainment, intrattenimento) come metodologia nella comune prassi educativa perchè ritenuto di scarsa valenza formativa.
Ma quali sono le difficoltà che un docente deve affrontare quotidianamente se vuole intraprendere una strada così insolita?